'corso di progettazione architettonica assistita'

  

 

                                             
 
 
 
 
 
 
 
 
 

             LA VIA DEI SIMBOLI
 
                                                                                 di Antonino Saggio

"E l'epoca informatica funziona non più per messaggi assertivi , causa effetto , ma per messaggi metaforici,traslati. Un edificio non è più buono solo se funziona  ...ma deve dire di più .(...)  Daniel Libenskind lo fa a Berlino nel suo straziante Museo - monumento all'Olocausto, come un muro spezzato e zigzagante".
 
 

 
 
 
 
 
 

Wim Wenders :"Sono attratto dai luoghi che danno l'impressione di essere abbandonati.Amo gli spazi vuoti ,una terra inesplorata, come una radura dissodata .Esplorare l'Alaska o la terra del Fuoco non potrebbe essere più avventuroso che scoprire quegli spazi nella città.
Credo che molto spesso ciò che mette in moto il mio interesse per i luoghi che scopro sia la 'vivibilità' di quel luogo.Gli spazi che presentano degli ostacoli mi interessano molto più di quelli che sono atropizzati".
E' su questi luoghi che Wenders vorrebbe restassero intatti per conservare una propria identità e memoria storica ,che  sembra avere senso parlare di 'simbolo', di un'architettura in cui ci si riconosce ,come se venisse richiesta dal luogo stesso a riscatto di qualcosa.
Daniel Libeskind a Berlino, non fa altro che  costruire un 'oggetto', che è un flusso di metafore e significati : è un muro spezzato zigzagante?  E' la stella di David stirata e allungata?  E soprattutto c'è uno strettissimo rapporto iconografico tra quello che sono i volumi e quello che vogliono ricordare :l'asse dell'esilio, il giardino dell'esilio, l'asse dell'olocausto.......
E' l'architettura che si fa mezzo di informazione , monumento 'voluto' che potrebbe essere letto come un enorme tunnel introverso ,ma che in realtà emana ,attraverso qei tagli nella pelle un potere di accentramento incontenibile nel suo intorno.
La cosa che mi viene da leggere in questo tipo di concepire l'architettura  ,che parte dall'Opera House di Sidney di J.Hutzon e passa sicuramente per il Guggheneim di Bilbao è la libertà di interpretazione del simbolo a differenza delle possenti e severe cattedrali gotiche  che un tempo (e forse ancora oggi?) erano il fulcro della città.E mentre nella ricerca dei luoghi per il simbolo si cercava un luogo di prestigio ...ora è il luogo, quasi più della collettività a chiedere insistentemente ,in regalo un elemento 'liberatore'.
 
 
 
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